Testimonianze Alfierini
Cosa vuol dire studiare Disegno e gestione degli interventi sociali a Firenze? Lo abbiamo chiesto ai nostri ex studenti, gli "Alfierini", che hanno descritto così la loro esperienza universitaria e di vita.
Ecco le loro testimonianze:
CHIARA GRAN
Un percorso per aprire la mente
Ho frequentato il Corso di laurea magistrale in Disegno e Gestione degli Interventi Sociali, indirizzo Tutela dei Diritti dei minori e delle fasce deboli dall’anno 2010 al 2012. La pluridisciplinarità è stata, a parer mio, la carta vincente di tutto il Corso, in quanto mi ha permesso di ampliare i miei saperi analizzando i fenomeni sociali da diverse sfaccettature; di “aprire la mente” approcciandomi al mondo in modo completamente nuovo, con consapevolezze maggiori riguardanti in primis il mio essere donna e persona e poi professionista e mi ha permesso di conoscere, attraverso il tirocinio di ricerca, una rete di associazioni e cooperative che lavoravano costantemente su tutto il territorio toscano a favore di vittime di tratta. Tutte queste conoscenze ed esperienze mi hanno permessa di confrontarmi con il tessuto sociale e professionale che mi circonda in Sicilia e di cercare di arricchire, per quanto mi è possibile nel mio piccolo, i luoghi lavorativi con cui sono entrata in contatto scontrandomi parecchie volte con l’infinita burocrazia che circonda i servizi e che rallenta i percorsi di inclusione sociale, soprattutto dei minori. Ho lavorato quattro anni in una Comunità Residenziale per Minori e dal 2018 lavoro presso una Scuola Superiore di Servizio Sociale in cui si organizzano Corsi di Formazione per Assistenti Sociali e professioni affini, proprio qui ho avuto l’onore di organizzare un Percorso Formativo su un tema a me molto caro: “L’Etica della cura”, invitando una relatrice d’eccezione, la mia “maestra”, una soddisfazione immensa! Mi ritengo estremamente soddisfatta della mia esperienza formativa e dei docenti favolosi con cui ho avuto la fortuna di confrontarmi. Grazie!
BENEDETTO MADONIA
Prendere consapevolezza di sè e della realtà
Ricordo la mia perplessità e incertezza rispetto alla scelta di iscrivermi al corso di laurea magistrale a distanza di diversi anni dalla triennale, poco più che trentenne e con un’esperienza lavorativa già avviata. Credo tuttavia, almeno questa è la mia esperienza, che questa combinazione di elementi abbia contribuito ad appassionarmi allo studio di alcune discipline che, devo riconoscerlo, hanno in qualche modo formato il professionista che sono oggi. Se per un assistente sociale, lo sappiamo, è fondamentale uno scambio continuo tra la teoria e la prassi, allora posso affermare senza dubbio che il percorso della magistrale ha stimolato una buona circolarità tra queste due dimensioni e una riflessione critica sia sui fondamenti teorici della professione sia sull’agire professionale. Credo che il contributo più prezioso sia stato quello di avermi aiutato ad ampliare la prospettiva con la quale oggi leggo le questioni sociali e le situazioni di bisogno, prendendo consapevolezza che queste affondano spesso le loro radici in una struttura sociale, politica e culturale che produce e mantiene le diseguaglianze.
ELENA GAIA GIANNELLI
Un ambiente che arricchisce
Laureanda nel corso di laurea magistrale di Disegno e Gestione degli Interventi Sociali, durante gli anni di università ho ricoperto il ruolo di rappresentante degli studenti. Portare avanti le richieste delle mie colleghe e dei miei colleghi, dando voce ai loro bisogni nei contesti decisionali formali, mi ha permesso di esercitare in prima persona - fin dalle aule universitarie - l’attività di advocacy, da sempre una delle principali funzioni del servizio sociale. Il piano di studio multidisciplinare e l’ambiente universitario ricco e dinamico hanno per me ben riflettuto e reso giustizia alle molteplici sfaccettature e alle complessità insite nella professione sociale; ciò mi ha sempre stimolata e fatto frequentare i corsi con grande entusiasmo. Il tirocinio di ricerca incentrato sull’affidamento familiare, frutto di una collaborazione tra l’Università degli Studi di Firenze, il Comune di Bagno a Ripoli e l’Istituto degli Innocenti, mi ha permesso di osservare il pratico esercizio della professione dell’assistente sociale; di conoscere il contesto, l’organizzazione e il funzionamento del Servizio Sociale; di acquisire le conoscenze e le competenze riguardo i principali strumenti della professione e di sviluppare le capacità metodologiche necessarie ai fini dell’attività di ricerca stessa. Questo percorso ha costantemente arricchito la mia esperienza pratica e teorica riguardo le scienze sociali ed ha contribuito ad appassionarmi sempre di più alla fondamentale e soddisfacente, quanto complessa, professione del social work.
VALERIA BIANCHINI
Approfondire e autointerrogarsi